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Come se tu non fossi femmina di Annalisa Monfreda

Le regole di Annalisa Monfreda, sono come balsamo!

Balsamo vitale per ogni mamma, in preda alla mania di organizzazione compulsiva della famiglia, alla destrezza di organizzazioni multitasking quotidiane, e alla riscoperta del necessario piacere della leggerezza.

Sono balsamo, perche’ fanno scivolare tutta una serie di pregiudizi cuciti addosso alle donne, cosi con un colpo di pettine, che finalmente regala una giusta prospettiva, una prospettiva di felicità.

Ed eccola qui una delle mie lezioni preferite: Imparate a prendervi cura della vostra felicità, se volete occuparvi della felicità degli altri.

Quanto è ovvia questa regola, tanto è necessario stamparsela bene a fuoco, ogni volta che prendiamo un’ora per noi, un interruzione di quel costante “mamma, mamma” che risuona nella testa, una semplice passeggiata in solitudine dove i pensieri accarezzano il cervello.

E Annalisa con il suo balsamo ci riesce, perché il suo racconto è costellato di tanti “Si può fare” che sono viatico di nuove frontiere: un viaggio on the road, una corsa all’alba, una nuova routine serale con i cellulari off-line. “Si può fare ragazze”.

“Generazioni di mamme hanno costruito le proprie vacanze sui bisogni dei bambini, la spiaggia migliore, il mare più bello, gli amici vicino, tralasciano la propria felicità, quando invece genitori allegri che si divertono, e che condividono progetti con i propri figli rappresentano un altrettanto bisogno primario”.

Essere tristi è un diritto, ma trovare il lato divertente in tutto è un dovere.

Una questione di allenamento, che parte anche dalla riscoperta della leggerezza, “uno spazio che – continua l’autrice – abbandoniamo quando diventiamo madri, convinte che non siamo più li per divertirci, ma per garantire che tutto funzioni”.

Chi lo ha detto tutto questo? Non casca mica il mondo se ci abbandoniamo un po’?

Il libro è molto di più, contiene messaggi non solo per le mamme, ma per tutte le donne che custodiscono sogni di realizzazioni, con un invito molto importante: ATTENDI CIO’ CHE DESIDERI.

La capacità di esprimere il proprio talento richiede tempismo, fiducia, ma anche ascolto. Ed ecco la mia seconda lezione preferita “Regalate ambizioni agli altri, e accettatene in dono da loro”.

I nostri sogni non si avventurano mai in spazi lontani dalla nostra immaginazione. I sogni che invece gli altri fanno per noi, invece, ci fanno scoprire parti di noi di cui siamo ancora all’oscuro. E questa è la responsabilità di essere genitore, o mentore, per guidare future generazioni di talenti a scoprire la loro bellezza, a farne frutto, e condividerne la loro verità.

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