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Come diventare manager rimanendo delle brave persone

Da sempre sono una lettrice entusiasta di Giuseppe Morici e del suo libro “Fare i manager rimanendo brave persone”

Un libro che è lì, nella piccola biblioteca del mio ufficio a guardarmi e a ricordami che sì, e’ possibile combinare umanesimo con performance aziendali.

Ancora oggi ricordo il suo bellissimo intervento all’Assemblea di Centromarca di qualche anno fa e che potete ritrovare qui

Ecco alcuni passaggi chiave che risultano cosi moderni per me, alle prese, oggi, con la definizione di una agenda corporate per la sostenibilità del nostro gruppo:

1) “Apriamo le nostre agende, lasciamo tempo libero per parlare e per pensare”.

Il pensiero è fondamentale per costruire nuove visioni, e tutti, come manager, dovremmo prendercene cura come

2) “L’ambizione, tra tutti i vizi umani, è quella che assomiglia maggiormente a una virtù”.

Dobbiamo diventare ambiziosi, guardare avanti, Dobbiamo essere ottimisti intelligenti. Ma non solo come individui, possiamo trasformare l’ ambizione in qualcosa di sistemico e, quindi, collettivo.

3) “Un errore compiuto nella direzione giusta, non è un errore”

Un messaggio, questo, che oggi più che mai deve essere di incoraggiamento per supportare l’innovazione e darci coraggio nell’ affrontare quelle azioni “rischiose” che mettono in discussione le nostre certezze, i nostri processi e i nostri flussi.

E questo mi riporta al Gruppo Bolton. Abbiamo il piacere di essere fornitori per questa grande realtà e vantiamo una relazione di successo che è maturata negli anni.

La stima reciproca ha portato noi ed il Gruppo Bolton a creare negli anni un nuovo ventaglio di prodotti e a migliorarci in nuovi aspetti del business.

E le parole di Morici ancora una volta riecheggiano nella mia testa e sembrano affermarsi con forza nella strategia del gruppo:

“Serve visione e coraggio, per coniugare la performance di business con la cura per le persone, la missione sociale e la sostenibilità ambientale dell’impresa”.

Una strategia, questa, che fa della coerenza una lezione per tutti.

Basti pensare alla partnership con la fondazione Feltrinelli o con il Sustainability Report nel quale anche la scelta di un termine come “chairwomen” dedicato a Marina Nissim ha un significato a supporto della promozione della gender equality.

Non c’è monito che mi accompagni di più nel mio ruolo in All4labels che il seguente stralcio del libro:

“ Serve un vocabolario nuovo. Servono responsabilità, rispetto, coscienza e orientamento al futuro. Le aziende non sono soggetti economici con una responsabilità sociale, ma sono soggetti sociali con una responsabilità economica”.

Alla fine, secondo Morici il manager è semplicemente colui che “si assuma la responsabilità di guidare con umanesimo e un pizzico di leggerezza”.

E voi, che ne pensate?

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